“Loro chi?”, quello sguardo nuovo e differente verso il territorio

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Un film girato al sud (in questo caso in Puglia) ma che del territorio, del rapporto tra cinema e territorio, dà una visione nuova. Così come nuova, pur rifacendosi dichiaratamente alla grande tradizione della commedia italiana, è la visione di questo genere, negli ultimi anni usato e abusato, e che sembra invece sapersi rinnovare ed anche guardare al mondo attuale – come la commedia dovrebbe sempre saper fare – attraverso una serie di film che vedono spesso Edoardo Leo interprete ed autore. E non è un caso.

“Loro chi?”, firmato Fabio Bonifacci e Francesco Miccichè, ha, dunque, un sapore differente: nel mostrare le possibilità di una commedia ben scritta; nell’offrire interpretazioni che, anche nella costruzione dei personaggi, guardano ai grandi del passato (straordinario ed istrionico, ancora una volta, Marco Giallini), esaltandone l’universalità; e soprattutto nello sguardo al territorio che utilizza il territorio stesso con ironia (e che si lascia usare con autoironia), irridendo ad una spasmodica ricerca da parte di alcuni luoghi di essere centro di sviluppo attraverso l’audiovisivo o ad un uso del paesaggio come cartolina (rischio che purtroppo si continua a correre, senza tuttavia che questo infici la positività del rinnovato rapporto cinema-territorio), ma nello stesso tempo utilizzandolo a volte nella stessa direzione, proprio per mostrare la duplicità di sguardo, il vero (o l’essenza) e l’apparenza, che sta alla base dell’intero film. Una duplicità di sguardo, che oggi – forse come ieri? – connota la nostra società; e, dunque, anche il territorio diventa protagonista in questo senso, divenendo quasi riflesso di questo corto circuito: alla fine, però, quel territorio diventa anche luogo dello svelamento, della verità. e, nello stesso tempo, il film pare servirsene per regalare – come dice il protagonista – un’emozione, perchè in fondo sembra essere quello il fine di un racconto (scritto, orale o visivo che sia). Ma ad essere raccontata è qualcosa che va al di là di quell’emozione: la verità ed il suo contrario, l’apparenza e l’essenza. Tanti, dunque, i testi ed i sottotesti che contribuiscono a rendere “Loro chi?” un’opera differente, che restituisce grandezza ad un genere.