Matera, capitale della cultura e capitale del cinema
Matera capitale europea della cultura 2019: una vittoria per tutto il sud, come in molti hanno sottolineato. Perché, senza nulla togliere a Lecce e Cagliari, la vittoria di Matera è un po’ quella di un sud dimenticato o meno noto, come ben sottolineato, con quella sua vena ironica e surreale, da Rocco Papaleo, nell’inno alla sua regione che apre “Basilicata coast to coast”. E da qui prendiamo spunto per un’altra riflessione: la vittoria di Matera è anche frutto di una grande capacità di saper valorizzare e comunicare il proprio patrimonio culturale. Una valorizzazione che dal cinema ha tratto linfa, in special modo in quest’ultimo anno, grazie all’azione della Lucana Film Commission, diretta da Paride Leporace. Una grande attività di comunicazione e di valorizzazione, appunto, di un territorio, che ha riscoperto la sua tradizione cinematografica (a partire da Pasolini – nella foto, la copertina del libro di Domenico Notarangelo, “Il Vangelo secondo Matera”, edizioni Città del Sole), sviluppando quel legame tra territorio e Settima Arte, sul quale abbiamo da tempo aperto una riflessione e sul quale, come evidenzia il titolo di questo sito e dell’omonimo libro, il sud deve necessariamente puntare.
Matera – e la Basilicata in generale – sono state riscoperte nella loro capacità di essere non solo set, ma di ispirare una cinematografia addirittura mondiale (dagli Stati Uniti, dal Messico, dalla Cina, le troupe stanno giungendo in questa piccola regione per realizzare film, video, telenovele). E questo grazie anche alla capacità di fare conoscere ciò che esiste, di puntare su una comunicazione e su un marketing territoriale che sappia valorizzare quel che la natura ha dato all’uomo. Buone pratiche che facilmente tanti altri territori del sud potrebbero – o dovrebbero – seguire (naturalmente il pensiero va subito alla vicina Calabria…), per creare sviluppo ed indotto.