Oscar, tra i candidati anche Alan Barillaro: un po’ di sud (il padre è originario di Mammola) a Hollywood
C’è un po’ di Italia anche nelle candidature all’Oscar 2017. Anzi, c’è un po’ di sud. Tanto sud. Naturalmente, parliamo innanzitutto di “Fuocammare”, il documentario realizzato da Gianfranco Rosi a Lampedusa, di cui racconta la vita quotidiana e parallelamente il dramma dei migranti, l’accoglienza e le toccanti testimonianze del medico Pietro Bartolo. Un risultato straordinario, quello ottenuto da “Fuocammare”, candidato come miglior documentario. Un documentario (ma sarebbe meglio definirlo film, superando gli steccati tra le categorie stesse) che ritrae la bellezza del sud, il suo cuore, la sua essenza.
Ma il sud sarà presente agli Oscar anche con un giovane italo-canadese, autore di una delle opere più poetiche viste quest’anno: il corto di animazione “Piper”, proposto nelle sale insieme aln film “Alla ricerca di Dory”. A curare la regia della storia del dolcissimo piovanello che impara ad affrontare le sue paure, è Alan Barillaro, nato in Canada da madre abruzzese e padre calabrese, originario di Mammola, in provincia di Reggio Calabria.
Barillaro è una firma importante del settore, essendo da tempo supervisore dell’animazione Pixar, per la quale ha realizzato film di grande successo come “Monster & co.”, “Wall-E”, “Alla ricerca di Nemo”, “A bug’s life”, “Gli incredibili”, “Ribelle: The Brave”. E adesso la regia di questo poetico corto che ha conquistato bambini e adulti, con una definizione del disegno che sembra quasi reale e con una regia che porta lo spettatore dentro la storia. Una passione, quella di Barillaro per l’animazione, nata fin da piccolo e trasmessa dal nonno, che, prima di emigrare, aveva studiato disegno a Milano. Una carriera ricca di successi ed oggi anche il sogno dell’Oscar.